mercoledì, novembre 23, 2005

Distinzioni.




Sembra che le distinzioni polari fra alto e basso, Cielo e Terra e simili, siano più antiche e profonde delle elaborazioni di certe religioni che vedono una netta separazione fra gli opposti, di solito prefigurati come bene e male. Per citare un esempio vicino, il termine utilizzato nel buddhismo di 'Illuminazione' si riferisce al sole e agli astri, mentre tradizionalmente l'oscurità è terrestre o sotterranea. Anche 'Risveglio' allude all'aprire gli occhi (luce, sole) e sollevarsi (cielo, sole) da una posizione di raccoglimento, riposo, sonno, possibile soltanto abbandonando il corpo al suolo (terra). Naturalmente mi riferisco a questi concetti nel senso simbolico, analogico, non necessariamente per come sono stati integrati nelle varie religioni. E' molto interessante, comunque, riscontrarne la presenza in tutte le culture antiche, anche se con gradazioni e modalità differenti. Una delle più belle e profonde elaborazioni di queste simbologie è quella taoista, con lo yin-yang e il Tao, quest'ultimo integrazione e trascendimento delle opposizioni polari. Anche il buddhismo, particolarmente quello Mahayana, non propone una separazione fra i termini delle opposizioni polari, ma una loro fusione, un equilibrio. Così il Buddha non esaspera la tendenza ascetica, ma trova una mediazione con quella mondana. La divinità nel senso buddhista, se così si può dire, è più simile ad un Assoluto, presente sia in Cielo che in Terra e in ogni manifestazione della vita.

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